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La separazione degli scarichi

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Uno dei principali progetti di quest’ estate, é stato lo sviluppo e ristrutturazione degli scarichi conciari. Miglioramendo il processo di raccolta delle acque dei bagni di lavorazione, separando i reflui di riviera ( derivati dalle fasi di rinverdimento e calcinaio ), da quelle di concia e tintura delle pelli.

Canalette semicircolari installate su ciascuna botte, permettono di recuperare i bagni di lavorazione, ed effettuare trattamenti di riciclo e recupero specifici sulle acque.

Degno di nota, é sicuramente il recupero del pelo in fase di calcinatura, che consente di limitare notevolmente il carico inquinante fin da subito. Particolari “ricette” permettono al pelo ancora integro, di staccarsi dalle pelli, raccogliendosi in speciali griglie a maglie fine, che lo trattengono e lo estraggono dalle botti.

Ora l’ acqua di scarto già parzialmente ripulita, viene incanalata nel bacino di contenimento appena ristrutturato, per subire ulteriori processi di recupero. Pompe e mixer muovono il liquido, che grazie a decantazione e separatori meccanici come: grigliatura e pressatura, allontanano i solidi sospesi dalla soluzione.

Questi ed altri processi, permettono d’ arrivare al 60% di recupero delle acque dei bagni, riducendo i solidi nello scarico del 30-40% e abbassando i COD ( Chemical Oxygen Domand ) fino al 30%. Si creano fanghi più puliti, e scarti totalmente riciclabili nel rispetto dell’ ambiente, non destinando tonnellate di materiale alle discariche come in antichità.